Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici
Tre infrazioni gravi, via la patente.
Tre infrazioni gravi, via la patente.
Novità entro fine mese: se saranno commesse in un anno bisognerà tornare alla scuola guida.
Se in un anno viene commessa per tre volte un’infrazione che comporti, ogni volta, la detrazione di 5 punti patente, non si potrà più ricorrere a corsi di recupero o a multe (già salatissime) per poterli recuperare: bisognerà ricominciare tutto da capo, scuola guida e esami compresi. La norma è contenuta nel nuovo codice della strada che martedì la Camera dovrebbe congedare e che il Senato dovrebbe poi votare definitivamente entro fine mese, secondo l’auspicio ripetuto ieri dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli.

L’idea che sovrintende il nuovo testo è quella di rendere le sanzioni più efficaci, non aumentando semplicemente multe e reprimende, quanto aumentando i controlli, in maniera che chi compie delle infrazioni abbia, se non la certezza, almeno l’alta probabilità di incappare in una pena adeguata.

«Ora - spiega il ministro - chi perda dei punti può facilmente recuperarli frequentando cinque lezioni teoriche di scuola guida. Ma noi non sappiamo se le frequenti effettivamente né, soprattutto, se ne abbia tratto profitto. Per questo il nuovo codice prevede un esamino finale, anche per il recupero di pochi punti. Crediamo che questo possa essere un deterrente forte».

Più controlli, in definitiva, e più verifiche. Fino a tre anni fa, per esempio, i carabinieri e la polizia facevano in media 200 mila controlli l’anno, ora questa cifra è stata innalzata a un milione e 600 mila, dotando le forze dell’ordine di più strumenti sia tecnologici che economici. «L’obiettivo è quello di diminuire gli incidenti in generale - dice Matteoli - che oggi costano alla comunità 30 miliardi l’anno, praticamente una manovra, e ben 2 punti di Pil. Soprattutto vogliamo consolidare il trend di costante diminuzione degli incidenti mortali, che sono, tuttavia, ancora oltre 4 mila e settecento l’anno, un vero massacro».

L’attenzione è soprattutto suoi giovani e sui neopatentati che si sono dimostrati il segmento più problematico alla guida. Per i ragazzi che vogliono guidare le minicar - per esempio - i controlli saranno molto severi anche sul veicolo, al punto che se qualcuno (come accade) provasse a truccare il motore per imprimere maggiore velocità, incapperebbe in una sanzione da mille a 4 mila euro e ritiro del veicolo. Per gli automobilisti under 21, inoltre, è previsto il tasso alcolemico zero: chi guida non può neppure avvicinarsi all’alcol. Senza dire che per il rilascio della patente sarà necessario il «drug test» che dimostri l’assenza di stupefacenti nel sangue. I neopatentati, inoltre, non potranno guidare auto di potenza superiore a 70 kW: in sostanza utilitarie sì, ma Suv e macchinoni mai.

«Ci saranno più multe, almeno all’inizio - ha detto il ministro -, questo è inevitabile, ma ogni euro aggiuntivo proveniente dalle sanzioni verrà reinvestito in sicurezza». Tra le iniziative campagne di educazione stradale nelle scuole.
 

Autore / Fonte: La Stampa

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