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E' bufera contro autovelox nascosti
Se le casse dei comuni languono, quelle dei cittadini piangono. Una lotta tra poveri cristi che ormai è davvero arrivata ai classici «colpi bassi». Questa volta ad essere presa di mira dall'Associazione utenti auto (Aua) di Bisceglie è la Polizia municipale di Bari a caccia di multe per far cassa. Le vittime, centinaia e centinaia, sono gli automobilisti che transitano sulla strada statale «16 bis» (alla periferia di Bari) e che, «immortalati» dall’autovelox-tranello, hanno dovuto rimetterci soldi e punti sulla patente.
In prossimità del chilometro 792+800, all’altezza dello svincolo per l’aeroporto di Palese, in direzione Bari, accuratamente nascosti dietro il guardrail, i vigili baresi continuano a mietere vittime con l’autovelox ben occultato nella loro auto di servizio. Questa volta però, più di qualche automobilista vessato dalla mannaia delle multe amministrative fatte «di nascosto», si è armato. E a «suon» di fotografie digitali, ha deciso di immortalare gli efficientissimi pubblici ufficiali tutti intenti a «mimetizzarsi» per punire chi supera, anche di poco, i 70 chilometri orari.
«Sì, è vero, sono sempre nascosti dietro il guardrail, seduti in macchina a chiacchierare, con l’autovelox posizionato all’interno dell’abitacolo, sul sedile posteriore col finestrino semi abbassato: ecco come operano i vigili urbani di Bari per fare prevenzione». La denuncia arriva da Nicola Caggianelli dell'Aua di Bisceglie che in questi giorni più che mai stanno ricevendo dagli utenti della strada del Nord Barese numerose lamentele di «persecuzioni» a mezzo autovelox mascherati soprattutto nel tratto incriminato della statale.
«Abbiamo avviato una valanga di ricorsi - aggiunge Caggianelli - in virtù del fatto che l’art. 183 del Dpr del 16 Dicembre 1992 n. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della strada) prevede espressamente che gli “agenti preposti alla regolazione del traffico e gli organi di polizia stradale di cui l’art. 11, commi 1 e 2 del Codice, quando operano sulla strada devono essere visibili a distanza, sia di giorno che di notte”».
«Tale disposto è stato voluto dal legislatore - conclude il responsabile dell’Aua di Bisceglie - perché il servizio di prevenzione e di pattugliamento si svolga in maniera corretta e leale, evitando che si “tendano tranelli” a gli automobilisti e ci si nasconda per non essere Identificati».
In prossimità del chilometro 792+800, all’altezza dello svincolo per l’aeroporto di Palese, in direzione Bari, accuratamente nascosti dietro il guardrail, i vigili baresi continuano a mietere vittime con l’autovelox ben occultato nella loro auto di servizio. Questa volta però, più di qualche automobilista vessato dalla mannaia delle multe amministrative fatte «di nascosto», si è armato. E a «suon» di fotografie digitali, ha deciso di immortalare gli efficientissimi pubblici ufficiali tutti intenti a «mimetizzarsi» per punire chi supera, anche di poco, i 70 chilometri orari.
«Sì, è vero, sono sempre nascosti dietro il guardrail, seduti in macchina a chiacchierare, con l’autovelox posizionato all’interno dell’abitacolo, sul sedile posteriore col finestrino semi abbassato: ecco come operano i vigili urbani di Bari per fare prevenzione». La denuncia arriva da Nicola Caggianelli dell'Aua di Bisceglie che in questi giorni più che mai stanno ricevendo dagli utenti della strada del Nord Barese numerose lamentele di «persecuzioni» a mezzo autovelox mascherati soprattutto nel tratto incriminato della statale.
«Abbiamo avviato una valanga di ricorsi - aggiunge Caggianelli - in virtù del fatto che l’art. 183 del Dpr del 16 Dicembre 1992 n. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della strada) prevede espressamente che gli “agenti preposti alla regolazione del traffico e gli organi di polizia stradale di cui l’art. 11, commi 1 e 2 del Codice, quando operano sulla strada devono essere visibili a distanza, sia di giorno che di notte”».
«Tale disposto è stato voluto dal legislatore - conclude il responsabile dell’Aua di Bisceglie - perché il servizio di prevenzione e di pattugliamento si svolga in maniera corretta e leale, evitando che si “tendano tranelli” a gli automobilisti e ci si nasconda per non essere Identificati».
Autore / Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno